Il tè è un'opera d'arte, e solo la mano di un maestro può renderne manifeste le qualità più nobili. (...)
Non esiste ricetta per preparare il tè ideale, così come non ci sono regole per creare un Tiziano o un Sesson.
Kakuzo Okakura, The book of tea.
Nel campo del tè, come in tanti altri, la perfezione è un'idea soggettiva. Più autori leggerete al riguardo, più disparità troverete nei consigli.
Ecco comunque alcune regole, generalmente condivise, per preparare un buon tè.
La terracotta, l'argento, il peltro e la ghisa sono particolarmente adatti a i tè forti (Ceylon, Assam, tè africani). la porcellana invece è l'ideale per i tè più leggeri, come quelli verdi e l'Oolong.
In un mondo ideale bisognerebbe avere diverse teiere: una per i tè verdi, una per quelli aromatizzati, una per i neri non affumicati e un'altra per gli affumicati:
La teiera va riscaldata prima di versarvi le foglie e l'acqua bollente. E perché le foglie così riscaldate hanno modo di sprigionare tutta la loro fragranza, e perché la temperatura si tiene più a lungo e l'infusione riesce meglio.
Molti scaldano la teiera con un po' di acqua bollente che poi gettano via, ma autori più ortodossi assicurano che il tè va versato in una teiera perfettamente asciutta e consigliano di scaldarla tenendola qualche minuto in un recipiente più grande pieno di acqua bollente.
Le foglie andrebbero poste nella teiera prima di versarvi l'acqua e lasciate libere. Ma se proprio preferite usare un filtro, badate di lasciare alle foglie spazio sufficiente per espandersi.
Come la caffettiera, la teiera non va mai lavata con detersivi, né asciugata all'interno: solo così potrà formarsi quella patina bruna che permette la preparazione di una buona tazza di tè.
Alcuni scaldano anche la tazza, ma non sembra un comandamento.
Gli Inglesi assicurano che il recipiente migliore per bere il tè è la loro mug perché in essa il tè resta caldo a lungo. I cinesi preferiscono piccole tazze in porcellana.
Anche sul colore qualcuno ha da ridire e ogni epoca e ogni specifica preparazione aveva il suo preferito: oggi in Oriente la tazza ideale è in porcellana bianca.
Ci sono tè da mattina, da pomeriggio, da sera o per tutta la giornata. L'indicazione va verificata per ogni singolo tè. In linea di massima i tè verdi sono da evitare da sera, ma perfetti dopopranzo e nel pomeriggio. Gli Oolong non si addicono alla prima colazione.
Calcolate un paio di cucchiaini a persona per i tè verdi e bianchi e due per quelli neri e gli Oolong. Riguardo al "cucchiaino per la teiera" i pareri sono discordi.
Bisogna fare attenzione a che l'acqua dell'infusione non abbia sapori particolari alla partenza. Si raccontano leggende a proposito di imperatori che si facevano portare l'acqua da chissà dove per preparare la perfetta infusione
La temperatura dev'essere intorno ai 90-95 gradi per i tè neri e gli Oolong, varia da 70 a 85 per i tè verdi. In effetti ogni tè ha la sua temperatura ideale, bisogna informarsene all'acquisto. Soprattutto ai proposito dei tè verdi giapponesi che passano ai 50-60 gradi per un Gyokuro ai 95-100 per un Bancha.
I tè neri indiani e di Ceylon prevedono 3-4 minuti, salvo per il Darjellin first flush per cui ne bastano 2-3, come pure per i tè neri africani.
I tè neri cinesi, restano in infusione da 5 a 7 minuti
Riguardo ai tè verdi: i cinesi vanno lasciati nella teiera 3-4 minuti e i giapponese, quelli in polvere, variano molto a seconda del tipo: ce ne sono da appena 30 secondi e altri da un minuto e mezzo o due.
Per gli Oolong sono previsti 5-7 minuti, mentre i tè bianchi a volte devono restare in infusione fino a 15 minuti.
Assolutamente vietati nel tè verde e nell'Oolong, sono tollerati nel nero. Gli Inglesi si dividono in due scuole.
Invece tutti sembrano essere d'accordo nell'inorridire di fronte al tè con limone "all'italiana". Salvo che nel tè freddo.
Per il resto, attraverso la storia e le geografie del tè, nel "liquido di giada" è stato versato di tutto: "riso, zenzero, sale, scorza d'arancia, spezie, latte e, talvolta, cipolle!" (Kakuzo Okakura, the book of tea)
Ancora oggi il tè in Tibet viene bevuto con l'aggiunta di sale e burro di yak: la tsampa.
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